La bocca mani piedi è un’infezione virale comune caratterizzata, come suggerisce il nome, da esantema su mani, piedi e bocca. Altamente contagiosa, si diffonde facilmente attraverso il contatto diretto con le secrezioni delle vie respiratorie, le feci infette o i fluidi delle vescicole.

Si tratta di una malattia che colpisce soprattutto i bambini sotto i 5 anni poiché, non essendo stati ancora esposti al virus, non hanno sviluppato alcuna immunità: tuttavia può manifestarsi anche negli adulti, sebbene in forma molto più lieve o addirittura asintomatica.

La malattia può presentarsi tutto l’anno, ma in Italia colpisce prevalentemente nei mesi primaverili e invernali.

Come avviene il contagio?

Il periodo di incubazione è di 3-7 giorni e il contagio avviene per contatto diretto con feci, secrezioni come muco e saliva o superfici contaminate, ma il virus può essere veicolato anche dal liquido delle vescicole di una persona infetta, oppure per via aerea, attraverso le goccioline emesse con tosse, starnuti o parlando.

Essendo molto comune tra i bambini che frequentano asili nido e centri per l’infanzia – quindi contesti in cui c’è un frequente scambio di giocattoli e i bambini sono soliti portare spesso mani e oggetti alla bocca, la malattia può essere trasmessa con molta facilità provocando piccole epidemie.

La contagiosità è massima durante la prima settimana di malattia, tuttavia il virus può essere “liberato” anche in seguito da persone totalmente asintomatiche; il virus infatti sopravvive fino a 2 settimane nelle secrezioni rinofaringee e 4 o più settimane nelle feci.

Come riconoscerla?

I sintomi caratteristici includono vescicole di colore grigiastro sul palmo delle mani, sulle piante dei piedi e all’interno della bocca, con possibilità di eruzioni cutanee su altre parti del corpo (gola, viso, ginocchia, gomiti, genitali e glutei). I bambini colpiti possono manifestare irritabilità a causa del disagio provocato dalle vescicole. L’esantema, generalmente poco pruriginoso, scompare poi senza lasciare traccia in 7-10 giorni.

Oltre a questi sintomi possono manifestarsi anche mal di gola, tosse, cefalea, dolori addominali, diarrea, sensazione di malessere generale, perdita d’appetito e irritabilità.

Come curarla

La prima cosa da fare è quella di consultare un medico per una diagnosi accurata clinica, sulla base dei segni e dei sintomi caratteristici della malattia. È possibile ottenere una diagnosi certa isolando il virus responsabile mediante un esame colturale su un campione di feci o tampone/aspirato rinofaringeo.

La terapia si avvale di antipiretici e antinfiammatori per febbre e mal di gola e rimedi locali per le ulcere della bocca. È consigliata un’alimentazione liquida o semi-liquida costituita da cibi freschi e facili da mangiare: zuppe fredde, budini, frullati, molta acqua, latte, ecc. Sono invece fortemente sconsigliate bevande acide come le spremute.

Nel caso in cui, a causa delle vescicole presenti in bocca, il bambino non riuscisse ad ingerire nulla, potrebbe essere necessaria la somministrazione di liquidi per via endovenosa al fine di garantire la necessaria idratazione. È fondamentale inoltre prestare particolare attenzione all’igiene, per evitare che le vescicole si infettino, causando ulteriori infezioni.
La malattia generalmente guarisce spontaneamente in 1-2 settimane (nei bambini il recupero può essere più rapido rispetto agli adulti).

Si può prevenire la bocca mani piedi?

Le misure di prevenzione sono fondamentalmente orientate a interromperne la catena di trasmissione. È quindi fondamentale la diffusione di informazioni sulle buone abitudini riguardanti l’igiene: lavare spesso il viso e le mani del bambino, sanificare superfici e oggetti potenzialmente contaminati ed evitare la condivisione di stoviglie.

È anche importante evitare di bucare o scoppiare le vescicole, poiché il liquido in esse contenuto può contribuire a diffondere l’infezione.

Inoltre sarebbe opportuno isolare il bambino fino alla scomparsa del rash cutaneo, adottando anche in seguito adeguate misure igieniche, poiché il virus continua ad essere eliminato con le feci ancora per diverse settimane.