Cause e soluzioni dell’artrosi

Solo in Italia si stima che siano oltre 500.000 le persone affette da artrosi. L’artrosi è una malattia cronica legata all’invecchiamento delle articolazioni, soprattutto quelle sottoposte a un maggior carico come quelle degli arti inferiori (anca e ginocchio) e della colonna vertebrale, più raramente quelle delle mani. Si tratta di una condizione in cui il tessuto cartilagineo (che si trova all’interno delle articolazioni con la funzione di diminuire l’attrito tra le due superfici ossee) si consuma progressivamente e diviene meno elastico. Dicevamo che è una patologia cronica, i cui sintomi tendono a peggiorare nel tempo e che causa un dolore costante, che alla lunga impedisce di svolgere anche le più normali attività quotidiane, generando un peggioramento della qualità della vita.

Questo processo comporta una riduzione della capacità di svolgere i movimenti e, se associato anche all’infiammazione dei tendini e dei legamenti, provoca dolore. Se la condizione peggiora, le superfici ossee prendono contatto tra loro e possono cominciare a sfregarsi, causando un forte dolore, gonfiore e rigidità articolare. L’artrosi delle mani colpisce prevalentemente donne dopo i 50 anni, nel periodo post-menopausa, ma può insorgere prima di questo periodo ugualmente in uomini e donne a seconda dell’attività lavorativa svolta e dello stile di vita. Per le altre localizzazioni dell’artrosi l’insorgenza è simile tra uomo e donna.

Quali sono le cause?

Non esiste una causa univoca che porti allo sviluppo dell’artrosi, ma è una patologia multifattoriale per la quale sono stati identificati diversi fattori di rischio:

  • età: l’artrosi è una patologia dell’età avanzata, strettamente correlata all’invecchiamento dello scheletro sollecitato per lungo tempo; infatti la maggioranza dei settantenni soffre di artrosi;
  • obesità: l’eccessivo peso corporeo che grava sulle articolazioni induce un consumo precoce della cartilagine articolare, che è costantemente sottoposta a un carico molto elevato;
  • fratture ossee;
  • alcuni tipi di lavoro in cui si utilizzano prevalentemente alcune articolazioni o si compiono sforzi molto intensi;
  • sport praticati a livello agonistico in cui le articolazioni sono sollecitate di continuo;
  • familiarità;
  • alcune forme di artrite (ad esempio l’artrite reumatoide): causano una prolungata infiammazione delle cartilagini articolari e le rendono più suscettibili alla degenerazione.

L’importanza dell’attività fisica

Per aumentare la funzionalità articolare e attenuare gli altri sintomi è fortemente consigliata l’attività fisica. L’esercizio fisico moderato, infatti, aumenta la resistenza e rinforza il tono dei muscoli che sostengono le articolazioni, rendendole più stabili. In caso di artrosi, le attività consigliate sono camminata, biciletta, yoga, stretching, nuoto e acquagym. Sono sconsigliati invece sport ad alto impatto articolare, che prevedono salti, movimenti bruschi e carico eccessivo alle articolazioni, come la corsa o il tennis. In tutti i casi è bene verificare con il proprio medico quali attività sono più indicate per le proprie condizioni di salute e se sia opportuno anche un ciclo di fisioterapia.

L’attività fisica può aiutare, insieme a un’alimentazione sana ed equilibrata o, se necessario, a un’apposita dieta, a perdere il peso in eccesso per alleviare il carico delle articolazioni, soprattutto di schiena e gambe, e contribuire a ridurre il dolore e a migliorare la mobilità