Oggi più che mai, il concetto di benessere è associato alla cura di noi stessi e allo stile di vita sano. Seguire un’alimentazione corretta, controllare il peso corporeo, svolgere attività fisica in modo costante, sono le linee guida che ognuno di noi dovrebbe seguire. Quando il corpo ci invia segnali di “malfunzionamento”, il nostro compito è quello di ascoltarli e dare loro la giusta collocazione, così da intraprendere un percorso di diagnosi e cura adeguato al problema.
Qui Salute Magazine, a conclusione di questo anno particolare vissuto insieme e con l’augurio di poterci ritrovare in un contesto migliore, positivo e di rinascita, saluta i suoi lettori trattando una patologia tanto comune, quanto insidiosa. Parliamo di Artrosi e di problemi legati all’anatomia delle articolazioni grazie al contributo divulgativo del Dott. Maurizio Rubino, Specialista in Ortopedia, Traumatologia e Chirurgia della Mano. Il Dott. Rubino nella sua lunga esperienza ospedaliera, ha acquisito competenze sia in ambito traumatologico, sia nell’ambito dell’ortopedia di elezione, con particolare attenzione alla chirurgia protesica di anca e ginocchio e alla chirurgia degli arti superiori quali spalla, gomito, mano e polso.
“Un approccio medico dinamico e proiettato verso il futuro ..è ciò che guida il mio lavoro di chirurgo”.. (M. Rubino) |
Artrosi – come riconoscerla
Ma vediamo più da vicino quando è possibile parlare di artrosi e quali sono i consigli da seguire qualora insorgessero dei sintomi. L’artrosi è una malattia cronica degenerativa che colpisce e interessa le articolazioni, detta anche “artropatia”. Essa comporta il progressivo deterioramento della cartilagine articolare che viene sostituita nel tempo da tessuto osseo provocando dolore e funzionalità ridotta della zona colpita. Questo incide negativamente sulla qualità della vita, con conseguenti defict funzionali che possono ripercuotersi anche nelle semplici azioni quotidiane.
Bisogna tener presente che in molti casi, la patologia insorge in modo graduale e la tipologia o l’intensità, variano a seconda delle condizioni generali in cui si trova il paziente .Si parla di artrosi “primaria”, quando l’insorgenza sembra casuale, non riconducibile ad una motivazione specifica, mentre si definisce “secondaria”, quando la patologia può essere ricondotta ad altri fattori di rischio. Ad ogni modo, il fattore dominante riconducibile allo stato patologico, è il dolore e uno stato doloroso cronico può essere invalidante!
La degenerazione artrosica – quando intervenire ?
Molti sono i fattori da valutare come ci spiega il Dott. Rubino. Sicuramente l’aumento della vita media ha incrementato la degenerazione artrosica delle articolazioni più grandi e con maggior grado di libertà articolare come la spalla o di quelle soggette al peso e alla gravità come anca e ginocchio. Quando l’artrosi diviene grave, il degrado della cartilagine articolare, condiziona a tal punto la qualità della vita che spesso pur trattandosi di pazienti anziani, si consiglia, se le condizioni generali sono favorevoli, di procedere con la sostituzione protesica dell’articolazione colpita. La tempistica è ovviamente fondamentale!
Nell’artrosi della spalla ad esempio ( in gergo articolazione scapolo omerale), un aiuto migliorativo può arrivare dalla fisioterapia, attraverso un percorso conservativo con lo scopo di alleviare lo stato degenerativo e migliorare la qualità del movimento. Tuttavia, se lo stato di artrosi risulta avanzato, lo Specialista dovrà valutare e decidere insieme al paziente, un percorso alternativo anche interventistico per permettere il recupero dell’articolazione e il conseguente miglioramento della qualità della vita.
Ad ogni storia il suo percorso..
E’ importante ricordare che ogni paziente presenta la propria sintomatologia e la propria storia clinica. Ogni intervento deve essere sempre considerato in modo esclusivo e mirato per ciascuno in modo dedicato. Fattori di rischio come età, sesso, presenza di malattie pregresse o situazioni patologiche concomitanti, forniscono al medico, un piano informativo per una valutazione precisa. Una attenta anamnesi e un dialogo costruttivo, permettono allo specialista di intraprendere il percorso di cura più adeguato alle esigenze del paziente, attraverso una programmazione attenta, mirata ed una risoluzione positiva e duratura nel tempo!