Il periodo storico che stiamo vivendo sta mettendo a dura prova la nostra sfera emotiva ma, allo stesso tempo, ci permette in qualche modo di approfondire tematiche a cui eravamo soliti non prestare troppa attenzione. Molti sono i pensieri che ogni giorno richiedono una presa di coscienza ma a volte facciamo fatica ad esprimere ciò che proviamo: alcuni vengono elaborati e gestiti in modo semplice, altri trovano spazio nella mente e rimangono latenti in attesa di comprensione. Comunicare i propri disagi e prenderne coscienza non è un atto scontato e spesso la sola verbalizzazione richiede un percorso personale che non sempre siamo pronti a intraprendere.

Oggi Qui Salute Magazine volge lo sguardo verso la psicoanalisi alla scoperta dell’arte come forma di comunicazione e alla sua applicazione nel processo cognitivo. Un percorso all’insegna del mettersi in gioco, della consapevolezza e di una comunicazione non solo verbale.

Arte Terapia: quando la psicoanalisi incontra l’arte

L’arte terapia nasce agli inizi degli anni quaranta dall’incontro e integrazione tra il mondo dell’arte e della psicoanalisi. La sua specificità sta nell’utilizzo di materiali artistici e pittorici come matite colorate, tempere, pastelli o creta quali mezzi per dare forma, voce e colore al proprio vissuto. Attraverso il lavoro artistico infatti avviene qualcosa di molto importante: il linguaggio creativo si fonde e si intreccia con quello verbale, integrandolo e talvolta sostituendolo. Un intervento di aiuto e di sostegno alla persona, dove le immagini guidano il percorso della consapevolezza favorendo un processo di apertura liberatorio e spesso riabilitativo. Una chiave di comunicazione differente quindi, dove l’immagine e i simboli, diventano “ portavoce” di emozioni e sentimenti.

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L’arte non riproduce

ciò che è visibile,

ma rende visibile ciò che

non lo è”.

(Paul Klee)

 

L’arte come strumento di cura

Una valida risorsa a sostegno del benessere e della salute psicofisica, ma anche una pratica clinica consolidata. La ricerca scientifica ha infatti dimostrato il nesso sinergico tra umore e arte avvalendosi di strumenti cognitivi per la diagnosi e la cura dei pazienti. Nella prassi clinica infatti, come spiega la Dott.ssa Alessandra Lancellotti – Psicoterapeuta e Life Coach, grazie all’armonizzazione di scienza, neuro-scienza ed arte è possibile favorire un ampliamento dei confini strutturali della personalità, attraverso un percorso diagnostico basato sull’elaborazione artistica dei segni. Mediante un processo di simbolizzazione e sublimazione delle tematiche conflittuali infatti, è possibile individuare risposte a sintomi e problematiche relative all’orientamento che non troverebbero sfogo in una comunicazione solo verbale.

Torna nuovamente il principio di terapia finalizzata al benessere psicofisico, inteso come stato di equilibrio tra corpo e mente dove la comunicazione artistica trova la massima espressione nel ruolo di comunicatrice del “ non detto”. Diversi i contesti di applicazione, sicuramente i risultati migliori oltre la sfera personale li si può analizzare nelle realtà socio – sanitarie, dove spesso sono necessari supporti formativi come scuole, comunità e strutture per anziani. Ma anche aziende dove i percorsi cognitivi vengono utilizzati per migliorare il confronto e la capacità di relazionarsi.

Dare forma ai propri pensieri

è quanto ci si aspetta

da un adeguato percorso

terapeutico

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Non solo emozioni

Non solo emozioni quindi, ma vere e proprie costruzioni psichiche, in cui i contenuti rappresentano messaggi formali dal carattere essenzialmente emotivo fino ad arrivare alla rappresentazione simbolica. Imparare a dare forma ai propri pensieri e alle proprie emozioni è quanto ci si aspetta da un adeguato percorso terapeutico.

Una pratica del linguaggio visivo, che si fonda sulle capacità creative e sul processo evolutivo della persona. Mentre le parole implicano un approccio verbale facilmente alterabile, attraverso la menzogna o l’omissione spiegano gli esperti, le immagini non mentono! Immediate e istintive, rispecchiano ciò che l’inconscio vuole comunicarci; proprio per questo, affidarsi all’arte – terapia è consigliabile a chiunque abbia necessità di “fare ordine” nei propri pensieri.

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L’arte-terapia è consigliabile a chiunque abbia necessità di fare ordine nei propri pensieri

Che sia quindi utilizzata come strumento di cura o come luogo in cui “rifugiarsi”, ricordiamo che l’arte di per se è uno strumento di comunicazione che rende felici. La libertà di creare, infatti, ci permette di vivere esperienze positive. Questo, anche se in modo inconsapevole, rappresenta un alleato quotidiano per il mantenimento dell’equilibrio e dello stato di benessere.