Progrediscono le ricerche verso una cura definitiva contro l’herpes simplex, il virus responsabile delle fastidiose e ricorrenti vescicole sulle labbra, nonché dell’infezione genitale. Gli sienziati del Fred Hutch Cancer Center di Seattle (USA) hanno dimostrato, in studi preclinici, che una terapia genica sperimentale per l’herpes labiale è riuscita a eliminare oltre il 90% del virus dal corpo. Questi risultati, pubblicati su “Nature Communications”, sono stati ottenuti dal team guidato da Keith Jerome, ricercatore della divisione Vaccini e Malattie Infettive del Fred Hutch.

L’herpes simplex

Il virus dell’herpes simplex è un’infezione comune che, una volta contratta, permane per tutta la vita. Le terapie attuali possono solo sopprimere i sintomi, come le vesciche dolorose, ma non eliminarli completamente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 3,7 miliardi di persone sotto i 50 anni (67%) sono affette da HSV-1, che causa l’herpes orale. Inoltre, si stima che circa 491 milioni di persone tra i 15 e i 49 anni (13%) in tutto il mondo abbiano l’HSV-2, responsabile dell’herpes genitale.

La terapia genica

“L’herpes è assai subdolo. Si nasconde tra le cellule nervose e poi si risveglia, provocando dolorose vesciche sulla pelle che molti sperimentano. Il nostro obiettivo è curare, finalmente, le persone da questa infezione”, ha spiegato Jerome. La terapia genica sperimentale prevede l’iniezione nel sangue di una miscela di molecole di editing genetico che ‘cercano’ il virus dell’herpes nell’organismo. Il mix iniettato contiene virus modificati in laboratorio che fungono da vettori, oltre a enzimi che funzionano come forbici molecolari. Una volta che il vettore raggiunge le sedi in cui si trova il virus dell’herpes, le forbici molecolari tagliano via i geni del virus per danneggiarli in modo da renderli inefficaci o rimuoverli in maniera definitiva.

“Stiamo utilizzando un enzima meganucleasi che taglia in due punti diversi il DNA del virus dell’herpes. Questi tagli danneggiano così tanto il virus che non può ripararsi. Quindi, i sistemi di riparazione del corpo riconoscono il DNA danneggiato come estraneo e se ne liberano”, ha evidenziato Martine Aubert, prima autrice dello studio. Utilizzando modelli murini dell’infezione, la terapia sperimentale ha eliminato il 90% del virus dell’herpes simplex 1 (HSV-1, che colpisce soprattutto le labbra) dopo l’infezione labiale, e il 97% dell’HSV-1 dopo l’infezione genitale. Ci è voluto circa un mese prima che i topi trattati mostrassero queste riduzioni, e la riduzione del virus sembrava diventare più completa nel tempo. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che la terapia genica per l’HSV-1 ha portato a una significativa riduzione sia della frequenza che della quantità di diffusione virale.

Una riduzione della quantità di virus

“Se si parla con persone che convivono con l’herpes, molti sono preoccupati del fatto che la loro infezione si possa trasmettere ad altri. Il nostro nuovo studio dimostra che possiamo ridurre sia la quantità di virus all’interno del corpo sia la quantità di virus che viene eliminata”, ha sottolineato Jerome. Il team del Fred Hutch ha anche semplificato il trattamento di editing genetico, rendendolo più sicuro e più facile da realizzare. In uno studio del 2020, il gruppo di ricerca aveva utilizzato tre vettori e due diverse meganucleasi. L’ultimo studio utilizza un solo vettore e una meganucleasi in grado di tagliare il DNA del virus in due punti.

“Il nostro approccio semplificato all’editing genetico è efficace nell’eliminare il virus dell’herpes e ha meno effetti collaterali sul fegato e sui nervi. La terapia, quindi, sarà più sicura per le persone e più facile da realizzare, poiché contiene meno ‘ingredienti'”, ha precisato Jerome. Gli scienziati di Fred Hutch considerano incoraggianti i risultati ottenuti, ma per tradurre i risultati in trattamenti per le persone è necessario concentrarsi ora sugli studi clinici. Al contempo, i ricercatori stanno lavorando per adattare la tecnologia di editing genetico per colpire anche le infezioni da HSV-2, e non solo l’HSV-1 come fatto fino ad ora.