Invogliare gli uomini di tutte le età a prenotare una visita per la prevenzione del tumore della prostata. La campagna “Metti un baffo a novembre”, ha come obiettivo eliminare tabù e pregiudizi attorno ad una visita che nel 2022 dovrebbe essere di routine. Se per una donna andare dal ginecologo è un appuntamento quasi mensile, per l’uomo andare dall’urologo è ancora una pratica poco diffusa. Il tumore alla prostata è il più frequente nella popolazione maschile italiana, con circa 36 mila casi ogni anno.

LA PREVENZIONE PARTE DAL CHECK-UP

La prevenzione parte innanzitutto dal check-up, la prevenzione maschile comincia con il check-up urologico. La visita dallo specialista rappresenta il primo passo fondamentale alla lotta contro un male che ad oggi colpisce in Europa 600.000 uomini l’anno. Una più completa valutazione uro-andrologica consente di identificare altre frequenti patologie come il varicocele, che può successivamente causare infertilità o la disfunzione erettile, uno dei primi campanelli d’allarme per problematiche cardio-vascolari.

COSA CI HA DETTO IL DOTTORE

A tal proposito si è anche espresso il Dott. Carlo Ambruosi, dirigente medico del reparto di urologia di Villa Scassi. “Il tumore alla prostata è il più frequente nel maschio italiano. Si contano 500 nuovi casi ogni 100.000 abitanti” ci ha spiegato. “Una diagnosi precoce ci permette di arrivare in anticipo sulla diagnosi della malattia, quando questa ancora è in fase pre-clinica. L’esame del PSA è cruciale, non inteso come valore assoluto, perché non è un marcatore tumorale, bensì un marcatore d’organo inteso come marcatore nel tempo. Gli specialisti hanno in questo modo la possibilità di aiutare il soggetto se preso per tempo: la diagnosi precoce è fondamentale”.

LA RICERCA HA FATTO PASSI IN AVANTI

La ricerca scientifica ha fatto enormi progressi nel trattamento e nella cura di questo tumore: un esame in più può salvare la vita attraverso un trattamento tempestivo e una prognosi più favorevole. Da qui la campagna di sensibilizzazione promossa da Janssen Oncology, che anche quest’anno a novembre, mese dedicato alla prevenzione e cura della salute maschile, con il patrocinio di Associazione italiana oncologia medica (Aiom), Società italiana di urologia (Siu), Associazione italiana radioterapia oncologica (Airo), Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), Europa Uomo Italia Onlus e Fondazione Pro onlus, cerca di sensibilizzare la popolazione maschile sull’argomento. Tutti gli uomini a partire dai 40 anni dovrebbero eseguire una prima valutazione urologica al fine di definire all’occorrenza, un adeguato percorso medico. Allo stesso tempo, una valutazione urolo-andrologica è consigliabile anche in età adolescenziale così da non sottovalutare eventuali patologie latenti, che se trascurate, possono avere gravi ripercussioni con il passare del tempo.

 

Carlo Ambruosi
  • Facebook
  • cinguettare
  • LinkedIn
  • Pinterest

Carlo Ambruosi
  • Facebook
  • cinguettare
  • LinkedIn
  • Pinterest
Dottor Carlo Ambruosi , urologo