L’hi-tech applicato alla medicina sta avendo un impatto notevole nel migliorare la vita di pazienti vittime di gravi incidenti che rischiavano di compromettere del tutto le loro capacità motorie e nella successiva riabilitazione.
Un tutore meccatronico per tornare a camminare
Nel campo delle protesi i progressi sono continui.
Un esempio dei “miracoli della scienza” è il caso del 29enne Davide Bettoni, che da maggio 2020 era costretto su una carrozzina a seguito di un terribile incidente in moto in cui aveva riportato una lesione parziale del midollo spinale. Grazie allo speciale tutore meccatronico C-Brace, dotato di sensori elettrici, ora ha una maggiore autonomia, riuscendo a flettere nuovamente l’articolazione del ginocchio. Può dunque alzarsi, sedersi, salire le scale e camminare in pendenza.
C-Brace tecnicamente è un tutore personalizzato in cui l’articolazione della caviglia collega l’elemento del piede all’elemento della gamba, mentre il sistema di sensori mantiene monitorato il movimento dell’articolazione del ginocchio. La sicurezza è garantita in tempo reale in entrambe le fasi del cammino, dinamica e statica.
Riabilitazione in 3D
La simulazione virtuale si è rivelata molto utile per i pazienti che devono affrontare un percorso riabilitativo, sia esso di natura motoria, neurosensoriale o persino cognitiva.
Per quanto riguarda la riabilitazione ortopedica, i sensori IMU (“Inertial Measurement Unit”), impiegati in vari device, consentono di analizzare il movimento in 3D delle articolazioni in modo molto accurato.
Si stanno diffondendo sempre di più anche sistemi tridimensionali di terapia per il recupero della muscolatura interna in combinazione con la coordinazione e la sensibilità propriocettiva (che fornisce al sistema nervoso centrale le informazioni sui parametri del movimento biomeccanico), adatti anche a correggere disordini posturali.
Ambiente virtuale e training cognitivo
Per quanto concerne il training cognitivo, sono state approntate soluzioni di tele-medicina specifiche per malattie neuro-degenerative come la Demenza di Alzheimer e il Morbo di Parkinson che constano di un ambiente virtuale totalmente immersivo in cui il soggetto evidenzia gli eventuali deficit percettivi o di apprendimento nei compiti 3D svolti.
I dati risultanti, elaborati in tempo reale via Internet, consentono una rimodulazione immediata del percorso riabilitativo.