Con un’estate rovente come quella in corso è difficile vedere nell’aria condizionata qualcosa di diverso che un’amica. È importante però farne un uso intelligente, per non incorrere in rischi per la salute, più o meno gravi.
I rischi dell’aria condizionata
L’utilizzo scorretto del condizionatore, in auto, in casa o in ufficio può portare a diversi disturbi. Giusto per citarne alcuni:
– cefalea da freddo
– sindrome dell’occhio secco
– cervicalgia
– dolori articolari
– problemi digestivi.
Infezioni di natura batterica
L’uso scorretto dell’aria condizionata può provocare anche alcune infezioni di natura batterica.
Il bacillo Legionella pneumophila, ad esempio, vive e si riproduce molto bene nell’ambiente caldo-umido presente all’interno dei condizionatori d’aria.
La legionellosi si manifesta in due modi, la Malattia del Legionario o la febbre di Pontiac.
La prima presenta i sintomi di una semplice influenza (malessere generale, febbre e mal di testa, talvolta accompagnati da disturbi gastrointestinali) e si risolve in qualche giorno.
La seconda può evolvere in una polmonite acuta.
Per scongiurare tali rischi è fondamentale pulire adeguatamente (ed eventualmente sostituire) i filtri del condizionatore, di modo che riescano a trattenere polvere e microrganismi potenzialmente dannosi.
Patologie a carico delle vie respiratorie
Una ricerca italiana coordinata da Gennaro D’Amato – che presiede la commissione su “Climate Change Aerobiology and Respiratory Allergy” della World Allergy Organization (WAO) – pubblicata sulla rivista Clinical and Translational Allergy, ha studiato la correlazione tra gli sbalzi di temperatura provocati dall’aria condizionata e i disturbi delle vie respiratorie.
L’aria fredda proveniente dal condizionatore bloccherebbe le ciglia che ricoprono le mucose, impedendo loro di fungere da filtro per germi e micro-polveri esterni. Non solo, i vasi sanguigni, restringendosi, ridurrebbero l’apporto di ossigeno e nutrienti e nel contempo aumenterebbe anche la frequenza respiratoria, con un conseguente raffreddamento di trachea e bronchi.
Sarebbe lo sbalzo di temperatura a seccare le mucose delle vie respiratorie, innescando i processi infiammatori. Il rischio di infezioni aumenterebbe perché il freddo inibirebbe l’attività dei macrofagi, normalmente attivi sul fronte della risposta immunitaria.
Alcuni consigli
Per non incorrere nei disturbi succitati, oltre a eseguire un’accurata manutenzione del condizionatore e non esporsi a sbalzi di temperatura eccessivi (non più di 5-6 gradi rispetto all’ambiente esterno) basta seguire poche semplici abitudini:
– Non tenere il condizionatore sempre acceso, ma limitarne il consumo alle ore più calde. A volte può essere sufficiente la funzione deumidificatore.
– Collocare la presa d’aria esterna in modo da garantirne il rinnovo.
– Non esporsi direttamente alle bocchette d’aria fredda, a maggior ragione se si è sudati.
– Non tenere il condizionatore acceso di notte.
– Proteggere le parti più delicate (es. collo e orecchie) con una sciarpina leggera quando si entra in un ambiente dove l’aria condizionata è molto forte.