La pulizia del viso a base di ultrasuoni è una tecnica che permette di utilizzare una spatola che vibra ad alta frequenza. In grado di emettere ultrasuoni per effettuare una pulizia del viso con esfoliazione delle cellule morte superficiali, tale tecnica stimola il circolo dei tessuti profondi e permette la rigenerazione cellulare, attivando le cellule (i fibroblasti) deputate alla produzione di tutta le sostanze elastiche della cute, quali collagene, elastina e acido ialuronico endogeno.
Tale tecnica – secondo le parole del Dott. Domenico Ventura, specialista in Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica di Milano – permette anche di ottenere una pulizia dei cosiddetti “punti neri”, quelle sedimentazioni di sebo che si raccolgono nei pori e che la pelle non riesce ad eliminare autonomamente.
La tecnica
La pulizia del viso mediante ultrasuoni presenta un vantaggio rispetto a quella meccanica: essa, infatti, è più delicata e meno aggressiva, non causando la rottura di quei micro-capillari che, poi, si esplicitano nella couperose o in quelle teleangectasie del volto eliminabili solo attraverso trattamenti laser.
Il trattamento provoca un lieve rossore nelle pelli più delicate, dovuto al rialzo termico prodotto dalla spatola ad ultrasuoni a contatto con la pelle. Il rossore, di solito, è transitorio e di durata molto ridotta, e il trattamento risulta essere maggiormente efficace soprattutto nelle pelli spesse, che hanno bisogno di una pulizia più profonda.
L’attivazione del microcircolo e la rigenerazione cellulare provocano un effetto “flash”, che ringiovanisce e illumina il viso in maniera immediata. La tecnica, inoltre, permette anche di far passare in profondità prodotti applicati sulla superficie cutanea, proprio perché la vibrazione dell’ultrasuono crea dei corridoi di passaggio tra le giunzioni cellulari, le quali permettono di arrivare a strati profondi.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Pulizia viso ad ultrasuoni: che cos’è e come funziona
Il macchinario prevede l’utilizzo di un manipolo avente una spatola nella parte che va a contatto con la pelle. Tale manipolo genera una vibrazione ad ultrasuoni estremamente veloce, che si trasmette alla superficie cutanea e produce un’esfoliazione delle cellule superficiali della cute (cheratinociti), ormai arrivate al turnover cellulare.
In aggiunta a ciò, sfruttando sempre l’azione meccanica della vibrazione della spatola prodotta dagli ultrasuoni, vengono rimosse le cellule che sono già in distacco, il sebo in eccesso e i contaminanti ambientali (polveri sottili, particolati) che si accumulano sulla pelle e nei pori.
Perché fa bene alla pelle?
Fa bene alla pelle perché, in primo luogo, stimola il microcircolo a livello dermico. In secondo luogo, essa promuove, attraverso il riscaldamento prodotto dalla vibrazione della spatola a contatto con la pelle, l’attivazione metabolica dei fibroblasti, produttori del collagene e della matrice elastica della cute.
Va bene per tutti i tipi di pelle?
Non è adatta ai pazienti con patologie infiammatorie della pelle o con neoformazioni di dimensioni rilevanti, come anche a persone affette da dermatiti atopiche. Disfunzioni del microcircolo superficiale (rosacea, teleangectasie) possono infatti risentire negativamente per lo stimolo vasodilatatore provocato dal calore.
Quali prodotti vengono usati e quale la cura post trattamento?
Per la pulizia e l’esfoliazione viene anzitutto applicato un tonico che permette di avere una superficie cutanea sufficientemente “umida”, per facilitare lo scorrimento del manipolo, la rimozione delle cellule “morte” e la successiva vaporizzazione del materiale rimosso. Tutto grazie al trattamento prodotto dalla vibrazione ultrasonica.
In seguito, invece, è possibile applicare sulla cute sieri e prodotti a base di acido ialuronico e creme idratanti, da veicolare attraverso la spatola ad ultrasuoni dopo la pulizia, così da farli penetrare in profondità.
Ogni quanto si può fare?
Sulle pelli normali si consiglia mediamente di sottoporsi al trattamento ogni due mesi. Chi ha la pelle molto grassa, invece, dovrebbe sottoporsi ai trattamenti anche mensilmente.
Nella prima fase, comunque, si possono ripetere le sedute ogni 15-20 giorni, per riequilibrare una pelle che non è in condizioni ottimali. Successivamente sarà possibile distanziare gli appuntamenti, a seconda di quello che è il programma studiato ad hoc per il singolo paziente.
Benefici e controindicazioni
I benefici del trattamento sono quelli di un’attivazione del microcircolo cutaneo, con il risultato di facilitare la rigenerazione cellulare, accelerare il turnover delle cellule “morte” e conseguire un miglior bilancio del metabolismo cellulare cutaneo. Il tutto ottenendo una maggior produzione della quota elastica cutanea grazie all’attivazione dei fibroblasti.
Esso, però, non è utilizzabile nei pazienti portatori di pacemaker e protesi metalliche, nonché nei soggetti affetti da patologie neurologiche quale, ad esempio, l’epilessia, dal momento che le vibrazioni ad alta frequenza potrebbero creare problemi anche importanti.