Sulla spiaggia di Genova, in via del Tritone, a spezzare la monotona scala di edifici grigi c’è una casa rossa che sembra uscita dal passato. Rossa come l’abete con cui è stata costruita nel XIX secolo, quando serviva come fabbrica di legname per navi.
Da luogo in cui si contribuiva alla costruzione di barche, mezzi sicuri per affrontare le insidie del mare, a rifugio per le famiglie che affrontano una delle più grandi insidie della vita: la malattia di un figlio. È nato qui, infatti, lo scorso 11 maggio, il Covo degli Orsi, un rifugio per le famiglie dei piccoli pazienti dell’ospedale Gaslini di Genova.
Una storia profonda
La casa nasce grazie al lavoro dell’Associazione genovese la Band degli Orsi, Orsi come il peluche che da sempre consola i bambini ammalati. La Band da più di vent’anni lavora a sostegno dei bambini ricoverati al Gaslini e delle loro famiglie, per capire i loro bisogni e crescere insieme.
La Casa Rossa è il settimo rifugio che l’Associazione ha creato, anno dopo anno, con spirito di solidarietà nei confronti delle famiglie che arrivano anche da regioni lontane, con la sofferenza di una malattia, di un intervento o di una diagnosi da affrontare e con il problema di dover cercare un letto dove dormire.
La struttura
La Tana degli Orsi è aperto per i genitori tutto il giorno, tutti i giorni. Si compone di sei rifugi dove poter dormire e una Tana degli Orsetti, per i ricoverati dimessi e i fratellini sani: queste le strutture già create dalla Band, grazie al sostegno di numerose associazioni e persone, tra cui il cantante genovese Andrea Scatolero.
Si aggiunge ora la Casa Rossa, o Covo degli Orsi, dove verranno accolte gratuitamente circa 11 famiglie. Arredata con mobili ed elettrodomestici tutti regalati da Ikea, in modo da offrire un sostegno emotivo a quanti vi alloggiano. Tredici stanze con bagno e un mini-appartamento con cinque posti letto. La struttura sarà anche la sede dell’accademia dell’accoglienza, gestita dai volontari per non lasciare mai soli i pazienti e le loro famiglie.
Il progetto è stato finanziato anche dai soci e dai fiduciari di Fiat 500 Club Italia, che hanno aiutato a montare i mobili del Covo degli Orsi.