Il Dott. Corrado Campisi, specialista in Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, racconta ai nostri microfoni Campisi Clinic – importante struttura genovese di eccellenza a livello nazionale ed internazionale di cui è co-Direttore – e tutti i servizi offerti per il trattamento del linfedema.

Cos’è Campisi Clinic oggi?

«Io sono figlio d’arte. Campisi Clinic è una realtà che si è sviluppata già dall’inizio degli anni ’70 e, pian piano, è riuscita a dar vita a un know how molto solido sulla terapia del linfedema. Sia quella di tipo medico che quella di tipo chirurgico» spiega il Dott. Campisi.

Cosa propone Campisi Clinic per il trattamento del linfedema?

«Presso la nostra struttura possiamo ospitare diversi pazienti ed eseguire vari trattamenti di tipo fisico e riabilitativo. Il paziente solitamente arriva da noi per fare un percorso, sia diagnostico che pre-operatorio, durante il quale il linfedema viene preparato e de-stadiato in funzione dell’intervento chirurgico. Ma non solo. Il paziente viene seguito anche nel post-operatorio, fino al ritorno presso il proprio domicilio».

«Dal nostro punto di vista – aggiunge lo specialista – si può dire che la terapia ideale per il linfedema è una terapia integrata, in cui coesistono diverse possibilità e diverse pratiche terapeutiche insieme. Tutto questo costituisce l’ideale per il paziente. La chirurgia, inoltre, rappresenta un momento centrale per poter consentire il ripristino, per quanto possibile, di una corretta circolazione linfatica».

Una struttura nota a livello internazionale

«Da Campisi Clinic riceviamo pazienti provenienti da ogni parte d’Italia, dall’Europa e anche da Oltreoceano, soprattutto dagli Stati Uniti».

Importante punto di forza del centro è, infatti, la capacità di seguire i pazienti sempre e comunque, anche nei casi più avanzati, in cui è ovviamente più difficile ottenere risultati definitivi. «Da Campisi Clinic seguiamo ognuno dall’inizio alla fine del percorso, attraverso l’applicazione di diverse strategie terapeutiche mescolate tra loro. Sia dal punto di vista chirurgico che da quello riabilitativo» conclude il Dott. Corrado Campisi.