I benefici del contatto con la natura sono noti ai più. Forse, però, i vantaggi dell’esposizione al sole risultano invece ancora poco conosciuti.

Lo sapevate che quando, durante una seduta di psicoterapia, vengono usate tecniche di rilassamento – e i pazienti vengono invitati a immaginare un “posto sicuro”, collegato a una situazione di calma e benessere – molti di loro scelgono di stare sdraiati su una spiaggia, cullati dal rumore delle onde e con la pelle nuda ed esposta al sole?

Il sole come sinonimo di serenità

Se è vero che un’eccessiva irradiazione, prolungata e non protetta, rappresenta un pericolo per la pelle, è altrettanto certo che il sole influisce, grazie alla sua azione diretta su alcuni sistemi ormonali e neurotrasmettitori cerebrali, anche sul tono dell’umore.

«Il sole regola i nostri ritmi circadiani – spiega il Dott. Antonio Onofri, Psichiatra e terapeuta EMDR di Roma – in particolare quelli sonno/veglia. Non a caso, a chi soffre di disturbi del sonno si consiglia una maggiore esposizione mattutina alla luce del sole e l’oscuramento serale degli schermi brillanti dei nostri device elettronici». Il sole influisce sul nostro umore: non solo su quello di chi soffre della cosiddetta “Depressione stagionale”, ma, in qualche modo, su quello di tutte le persone.

Proprio per questo, è stata messa a punto anche una vera e propria light therapy, con apparecchi che mimano proprio la luce solare. Lampade di questo tipo sono state persino adottate da scuole e biblioteche del Nord Europa, in virtù anche della minore esposizione alla luce solare.

Gli effetti del sole sull’umore: serotonina e dopamina

«Sappiamo che il sole – prosegue la Dott.ssa Silvia Riboldi, Psicoterapeuta e consulente del portale Mustela Formazioneinfanzia.it – ha un’azione benefica sulla disponibilità cerebrale di quei mediatori. Prima tra tutti la serotonina, ma anche la stessa dopamina, capaci di influenzare il nostro umore, la nostra capacità di sentirci pacificati e di sperimentare sentimenti positivi».

Il primo e più importante effetto, per quel che riguarda l’umore, riguarda, per l’appunto l’incremento nella produzione di serotonina, dai più conosciuto come “l’ormone della felicità”. Non è, quindi, strano che una maggior disponibilità di questo elemento si traduca in un rinnovato benessere globale dell’individuo.

Sempre parlando di neurotrasmettitori, poi, per spiegare il miglioramento del tono dell’umore, possiamo poi chiamare in causa anche la dopamina. In questo caso, il meccanismo risulta lievemente differente. La luce del sole, infatti, non incrementa la produzione di dopamina, ma fa in modo che il corpo la utilizzi meglio e in quantità superiori. Nel nostro cervello la dopamina è correlata, fra le altre cose, alla sensazione di ricompensa, motivo per cui averne molta a disposizione ha come conseguenza un innalzamento dello stato di benessere.

Benefici dell’esposizione solare sul sistema immunitario

Il ruolo della vitamina D nel prevenire la fragilità ossea e nella modulazione del sistema immunitario è ormai noto. «Negli ultimi anni sono stati, però, effettuati diversi studi – spiega la Dott.ssa Beatrice Casoni, Psichiatra e Direttore Sanitario della clinica Neurocare di Bologna – finalizzati a valutare la correlazione tra deficit di vitamina D e sintomatologie legate a depressione, insonnia e declino cognitivo».

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La sintesi della vitamina D avviene attraverso l’esposizione al sole, ragion per cui possiamo incrementarne i nostri livelli «attraverso l’esposizione quotidiana alla luce naturale – continua la Psichiatra – fattore che aiuta anche nella regolazione del ritmo sonno-veglia e nel miglioramento degli stati depressivi. La vitamina D, infatti, in questi casi agisce come un vero e proprio ormone, attraverso recettori presenti in numerosi organi, tra cui il cervello. Essa, inoltre, modula l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che regola la produzione di neurotrasmettitori quali serotonina, adrenalina, dopamina e noradrenalina». Proprio questi neurotrasmettitori sono coinvolti nella genesi della depressione. È, dunque, probabile che il deficit di vitamina D possa concorrere allo sviluppo – o, comunque, alla slatentizzazione – della depressione.

Infine, un grande studio condotto da un gruppo di ricercatori della University of Exeter ha dimostrato che una moderata carenza di vitamina D può essere associata anche ad un aumento del rischio di sviluppare una demenza.

Conclusioni

Importante, in questo frangente, è tenere in considerazione come tutti questi aspetti siano correlati tra loro.

Depressione, disturbi del sonno e demenze, infatti, risultano concatenati e, spesso, sono compresenti e presentano simili comuni. Sappiamo, ad esempio, che nella depressione il sonno alterato è uno dei primi sintomi, ma, viceversa, anche che i disturbi del sonno possono aggravare uno stato depressivo.

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