Quando un cantante decide di cancellare un concerto non è mai per qualcosa di semplice. Incontrare i fans, esibirsi sul palco, sono le cose per cui un artista vive e lavora tutto l’anno. Per la cantante Elisa, aver rimandato due date importanti del Tour come quelle di Torino e Firenze è stata una grandissima delusione, ma non ha potuto fare altrimenti: il disturbo di cui soffre, chiamata vertigine parossistica posizionale, la costringe ad alzare bandiera bianca. Niente paura, comunque, perché si tratta di una condizione molto fastidiosa e invalidante, ma benigna e dovrebbe risolversi in poco tempo.
L’annuncio della cantante
A comunicarlo è stata la stessa cantante attraverso i suoi social, comparando le sensazioni che in questo momento sta vivendo allo stare perennemente al luna park. La vertigine parossistica posizionale, infatti, non è altro che una improvvisa, violenta vertigine che può essere accompagnata da nausea, vomito, tachicardia, aumento della sudorazione e movimenti involontari degli occhi. Una sensazione davvero sgradevole per cui il mondo intorno a sé sembra girare vorticosamente. Dura pochi secondi, che però risultano eterni. È una patologia molto frequente negli anziani. Capita quindi che a causa di traumi, infezioni, patologie dell’orecchio interno, otiti o altri fattori (a volte sconosciuti), gli otoliti si stacchino dalla loro posizione e si muovano nei canali semicircolari dell’orecchio interno, mandando informazioni confuse di movimento al cervello.
Come si risolve?
Nell’immediato, la persona colpita da vertigine posizionale parossistica “risolve” il problema cercando di mantenere il più possibile la stessa posizione, ma ovviamente questa non è una soluzione praticabile nel tempo. Interventi farmacologici non sono raccomandati perché, secondo l’Iss, possono peggiorare i sintomi sul lungo periodo e anche gli interventi chirurgici sono rari. Una possibile soluzione, invece, è quella di riposizionare correttamente gli otoliti attraverso alcune manovre (come la manovra di Epley e quella di Semont) e mantenendo poi per un paio di giorni una posizione eretta o semieretta. Se l’esito è positivo il paziente non proverà più la sensazione di vertigine.