Il parkinson e i sintomi nel sonno

Il morbo di Parkinson è un disturbo neurologico che colpisce circa 6 milioni di persone in tutto il mondo e causa movimenti involontari o incontrollabili, come tremori, rigidità e difficoltà di equilibrio e coordinazione. I sintomi, all’inizio, sono lievi, ma peggiorano nel tempo e non per forza colpiscono persone di età avanzata, sono sempre più le diagnosi effettuate sotto i 50 anni. Con il progredire della malattia, le persone possono avere difficoltà a camminare, parlare,  possono inoltre subire cambiamenti mentali e comportamentali, sviluppare problemi di sonno, depressione, difficoltà di memoria e affaticamento.

I segnali che indicano la presenza della malattia non sono gli stessi in tutti i pazienti. Inizialmente possono essere lievi e passare inosservati. Per esempio, il viso di chi ne soffre potrebbe mostrare poca o nessuna espressione. Le braccia potrebbero non oscillare quando si cammina, si potrebbero avere problemi nel parlare, ma bisogna fare attenzione anche ai segnali  che si presentano durante il sonno.

I segnali che arrivano nel sonno quali sono?

Secondo uno studio condotto dall’Università di Genova, un sonno molto agitato e teso potrebbe essere una prima spia del morbo di Parkinson, se si verifica dopo i 70 anni. In questi casi, si è stimato che la malattia potrebbe colpire entro due anni dallo sviluppo di questi sintomi. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Brain e ha subito ottenuto una grande risonanza. Nella ricerca viene sottolineato che con “sonno agitato” si intende fare movimenti bruschi con le gambe e le braccia, si intendono urla e comportamenti insoliti che solitamente si verificano nella fase REM, ovvero quando il corpo è nella fase più profonda del sonno.

Il rischio è quindi molto alto e, per questo, in presenza di questi sintomi notturni si deve ricorrere a delle visite specializzate e vengono somministrate terapie preventive neuro-protettive per ridurre il rischio di comparsa del morbo. Secondo il coordinatore di ricerca Dario Arnaldi, i bruschi movimenti notturni durante il sonno sono collegati a ciò che si sta sognando, che appare molto vivido nella mente: i sogni quindi spingerebbero il corpo stesso a muoversi e ad agitarsi.