L’arte del Gyrotonic® ha origine negli Stati Uniti negli anni ’80, da un’idea del ballerino ungherese Juliu Horvath. Da adolescente cerca fortuna in America entrando dopo poco nella New York City Opera, successivamente, mentre lavorava per la Houston Ballet, Juliu si rompe il tendine d’Achille e questo infortunio pone fine improvvisamente alla sua carriera di ballerino. Dopo l’infortunio inizia la pratica individuale dello Yoga, approfondendone così lo studio e la pratica intensiva sviluppando un sistema denominato “Yoga for Dancers”, dopo poco tempo trasformato in Gyrokinesis. Successivamente le sue energie creative gli permisero di sviluppare il Gyrotonic® così come noi oggi lo conosciamo.
Cos’è il Gyrotonic®?
Il Gyrotonic® è un nuovo metodo di allenamento, che stimola le articolazioni ed esercita la muscolatura. Permette al corpo di allungarsi e rinforzarsi nello stesso tempo. Si basa su principi chiave quali danza, yoga, arti marziali, nuoto, e lo fa attraverso movimenti sferici, con una resistenza costante e senza interruzione. Ogni esercizio è accompagnato dalla respirazione, che usata correttamente rigenera il corretto funzionamento del diaframma. Il Gyrotonic® si svolge grazie all’ausilio di macchinari ideati appositamente. Per scoprirne qualcosa di più su questa tecnica sportiva in forte sviluppo, abbiamo intervistato Lucia Vergnano, ex ballerina professionista, oggi istruttrice di Gyrotonic®.
Come ti sei avvicinata a questa pratica sportiva? “Ho iniziato a fare danza in maniera professionale da giovane, avevo 18 anni, lo facevo tutti i giorni per 5-6 ore al giorno ed è uno sforzo importante per il corpo e le articolazioni. Ho conosciuto il Gyrotonic® come attività complementare, la sera a fine lavoro facevo la mia ora di Gyrotonic® così da scaricare le tensioni della giornata, scaricare quei punti su cui mi si creava maggiore possibilità di contratture. Mi ci sono appassionata subito e visto che la carriera di un ballerino è relativamente breve ho pensato che a fine carriera sarebbe potuto diventare il mio lavoro. Penso sia una tecnica completa e approfondita di movimento salutare. Chiunque può farlo e ne può trarre enormi benefici”.
Quindi non ci sono controindicazioni, tutti possono praticare? “Quello con le macchine non ha controindicazioni, ma deve esserci sempre qualcuno con te. Le macchine limitano gli errori di movimento, ma l’approccio deve essere graduale e delicato. Ernia del disco, protrusioni, problemi alla cervicale, sciatalgia, problematiche di cui l’80% della popolazione soffre ad oggi, sono tutte patologie che grazie al Gyrotonic® posso trarre giovamento. Aiuta ad allungare i muscoli e allo stesso stesso lo rinforza per il futuro”.
Cosa manca al Gyrotonic® per superare il pilates in quanto a fama? “Manca tempo, visibilità, non è così commerciale. È un marchio registrato quindi ci sono restrizioni e regole di visibilità ed immagine, fino alla pandemia non si potevano inserire foto o video sui social a meno che non venissero approvate o pubblicità dalla sede centrale. Piano piano ci si è liberalizzati, con i suoi pro e contro: ci si avvicinerà al pilates come idea su larga scala, senza troppa attenzione verso chi insegna e quanto sarà preparato. Oggi il pilates lo insegnano in tanti ma in pochi sono davvero professionisti”.