Oggi parliamo di allergia al lattice. Un’allergia di cui, stando alle stime, soffre il 3,5% della popolazione mondiale.

Come è noto ai più, il lattice è una gomma naturale, al cui interno sono contenute delle proteine potenzialmente allergeniche. In questo scenario, l’allergia al lattice si manifesta attraverso lo sviluppo di sintomi differenti, che colpiscono generalmente cute e mucose. Dall’orticaria a rossore e prurito, dal gonfiore ed eventuali edemi alla congiuntivite. Ma non solo.

Trattandosi di una risposta anomala del sistema immunitario che si verifica quando un soggetto allergico entra in contatto o inala particelle di lattice, non di rado le reazioni coinvolgono anche l’apparato respiratorio. La classica rinite allergica che si verifica per i pollini, con starnuti, tosse, asma, e dispnea. Nei casi più gravi, si può arrivare addirittura allo shock anafilattico e alla morte, ma questi ultimi casi sono molto rari.

Sintomi principali

Come abbiamo avuto modo di anticipare poc’anzi, i sintomi dell’allergia al lattice sono vari e non tutti sono di tipo cutaneo: le reazioni allergiche, infatti, oltre ad essere soggettive, possono avvenire sia a seguito di un contatto che per inalazione.

Ma quali sono gli oggetti che possono contenere lattice naturale? Qui di seguito riportiamo un breve elenco:

  • Ciucci e tettarelle per biberon.
  • Guanti.
  • Siringhe.
  • Cerotti.
  • Lacci emostatici.
  • Cateteri.
  • Materiali per anestesia.
  • Apparecchi ortodontici.
  • Gomme per cancellare.
  • Palloncini gonfiabili.
  • Profilattici.
  • Elastici
  • Materassi e cuscini.
  • Attrezzatura da sub (quali boccagli, maschere e pinne subacquee).
  • Tende per la doccia.
  • Borse dell’acqua calda.
  • Pneumatici.
  • Suole di scarpe.
  • Francobolli.
  • Impermeabili.

Vista la vastità di utilizzo del lattice, risulta oltremodo fondamentale prestare particolare attenzione qualora si sospetti un’eventuale allergia a tale materiale. Oltre a ciò, non va dimenticato che in molti oggetti si fa uso di lattice sintetico e non naturale: solo quest’ultimo, infatti, è potenzialmente allergenico.

Allergia al lattice e rapporti sessuali: come fare con il profilattico?

Quando si è allergici al lattice, diventano difficoltosi anche i rapporti sessuali con i preservativi normalmente in commercio. Nel caso in cui si dovesse avvertire un prurito frequente e inspiegabile dopo il sesso (sia negli uomini che nelle donne), deve scattare immediatamente un campanello d’allarme: potrebbe infatti essere un segnale di reazione allergica al lattice.

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Nella maggior parte dei casi, le persone allergiche al lattice sperimentano una reazione localizzata, con sintomi circoscritti solamente ai punti in cui la pelle è entrata in contatto diretto con il preservativo. Tra i sintomi principali si riscontrano prurito, arrossamento, gonfiore ed eruzioni cutanee da contatto simili all’orticaria. Nei casi più gravi, è possibile una reazione sistemica, cui le donne – dal momento che le mucose della vagina assorbono le proteine del lattice più velocemente delle membrane del pene – tendono ad essere più soggette. In rari casi, infine, è possibile incappare nell’anafilassi.

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Il sesso protetto, però, è sempre possibile: esistono, infatti, delle alternative al classico lattice, funzionali e alla portata di tutti. Tra queste, ricordiamo:

  • Preservativi in poliuretano, realizzati in plastica e disponibili sia per uomini che per donne.
  • Preservativi in poliisoprene, una gomma sintetica in grado di condurre il calore meglio del lattice e molto più elastica del poliuretano.
  • Preservativi in pelle di agnello, realizzati con il rivestimento intestinale delle pecore (totalmente naturali, dunque) ed usati molto prima dello sviluppo del lattice.

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