La Giornata Mondiale dell’Autismo

In occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, che si celebra in tutto il mondo il 2 aprile per volontà delle Nazioni Unite, Anffas, l’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettuali e disturbi del neurosviluppo, ribadisce con forza la necessità, non più procrastinabile, di realizzare una rete integrata di servizi realmente in grado di garantire una presa in carico tempestiva, globale e continuativa sia della persona che dei suoi familiari. I nuovi dati divulgati dai Centri di controllo e prevenzione delle malattie, il CDC negli Stati Uniti evidenziano come negli USA ci sia stato un graduale incremento delle diagnosi di autismo, con una prevalenza di un bambino di 8 anni su 36 (2,8%) nel 2020. La cifra è molto superiore alla stima del 2018 che aveva rilevato una prevalenza di 1 su 44 (2,3%), un incremento che non può essere spiegato soltanto con la diversa classificazione o con la diversa propensione a fare diagnosi. Nel 2020 i maschi sono quattro volte più frequenti delle femmine, le quali pure aumentano e per la prima volta toccano la percentuale dell’1%. Secondo il Ministero della Salute italiano circa 1 bambino su 77 (fascia d’età 7-9 anni) presenta un disturbo dello spettro autistico. In Italia, quindi, l’autismo coinvolge circa 500.000 famiglie.

Cos’è l’autismo?

I bambini con autismo hanno difficoltà ad elaborare correttamente le informazioni provenienti dal mondo esterno. Per questo motivo possono avere difficoltà di apprendimento che compromette il loro sviluppo emotivo e intellettivo. L’autismo rientra nella classificazione dei “disturbi pervasivi dello sviluppo”; non è classificato come una malattia, ma è una sindrome quindi un insieme di disturbi che provoca isolamento affettivo e incapacità a rapportarsi con gli altri. L’autismo è un disordine neuropsichico infantile, che può comportare gravi problemi nella capacità di comunicare, di entrare in relazione con le persone e di adattarsi all’ambiente. I bambini con autismo, inoltre, hanno spesso una percezione sensoriale modificata e difficoltà di linguaggio. Ad ogni modo, l’autismo si presenta in maniera diversa da soggetto a soggetto e può essere molto difficile diagnosticarlo correttamente.

Blu il colore dell’autismo

Dal 2007 le Nazioni Unite hanno dichiarato il blu colore dell’autismo: è stato scelto per rappresentare una sindrome dove la percezione sensoriale è diversa, portando ad una mente “ribelle”. Questo porta la persona autistica ad avere procedimenti logici ed esperienze diverse da quelli della maggior parte degli altri uomini. Quando l’ONU decise di istituire il 2 aprile come giornata mondiale dell’autismo si decise di associare il colore blu. Questo perchè il blu è una tinta che risveglia sicurezza e bisogno di conoscenza.

  • Sicurezza: la possibilità di vivere un’esistenza protetta ma libera per le persone autistiche e le famiglie, anche nel futuro dopo i genitori;
  • Conoscenza: la ricerca scientifica e la consapevolezza di tutti nel sapere come comportarsi con una persona autistica.

Quindi il blu può essere visto non come un singolo colore, ma come una policromia. Infatti l’autismo è una condizione che ha modi molto diversi di manifestarsi (e necessita di diversi livelli di assistenza), ma copre con il medesimo velo quelli che la vivono.